Borghi di Puglia: Copertino, tra storia e sapori

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Il Salento, crocevia di popoli e culture, è da sempre considerato la Porta d’Oriente della Puglia, attraverso la quale sono giunte civiltà diverse, dai Messapi ai Bizantini, dagli Arabi ai Saraceni, dai Normanni agli Svevi.
Ogni popolazione ha lasciato la propria impronta nella nostra penisola: infatti la storia che ha da raccontare il nostro Salento, è infinita e la si può andare a ricercare nei diversi borghi dislocati nel territorio salentino. Uno tra questi è Copertino, città nel cuore della Terra d’Arneo, a pochi chilometri da Lecce, sorta probabilmente nel 500 d.C., quando i Bizantini, sopravvissuti agli attacchi di Arabi e Saraceni, denominarono la zona “Cittadella”, che poi diventò “Convertino”, successivamente “Cupertino” ed infine “Copertino”.
Copertino è uno dei borghi più suggestivi del Salento, borgo fatto di storia e sapori, dedalo di strade che conducono al suo cuore pulsante: il Castello Angioino.
Sorto in epoca normanno-sveva, ampliato dagli Angioini e ammodernato poi dall’architetto militare Evangelista Menga per volere del marchese Alfonso Granai Castriota, il Castello di Copertino rappresenta una delle più imponenti strutture difensive dell’area salentina con il suo impianto quadrangolare e il grande fossato perimetrale.
Il castello fu anche una dimora signorile: fu acquistato dalla famiglia genovese degli Squarciafico; successivamente fu acquisito dai Pinelli, poi dai Pignatelli e, nell’Ottocento, dai Granito di Belmonte. Nel 1885 il Castello fu dichiarato Monumento Nazionale e dal 1956 fa parte del Demanio dello Stato.
Una curiosità sul Castello è legata al progetto, primo e unico al mondo, nato dalla collaborazione tra la storica cantina copertinese “Cupertinum” e la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici delle provincie di Lecce, Brindisi e Taranto. Infatti, il progetto “il Vigneto della Cupertinum sul Castello” ha garantito l’impianto di un vigneto sui bastioni del castello, con un sistema di allevamento ad alberello pugliese e disposizione dei filari a quinquonce dell’antica varietà di Negramaro Cannellino.
Questa, però, non sarebbe la prima volta: documenti antichi testimoniano che le parti alte dei bastioni, delle mura e dei camminamenti del castello angioino di Copertino erano utilizzate già in passato come giardini pensili, oltre che per la coltivazione di vigneti.
Non solo il castello, ma ogni angolo del borgo ha una storia da raccontare!
Il centro storico pullula di testimonianze delle dominazioni passate, le quali si possono andare a ricercare nelle bellezze architettoniche della Chiesa Madre-Basilica “Sancta Maria ad Nives” o della Chiesa di Santa Chiara (conosciuta come ex chiesa delle Clarisse), o ancora del Santuario francescano San Giuseppe da Copertino, dedicato a San Giuseppe Desa, protettore degli studenti e degli aviatori, santo al quale la città ha dato i natali. Al Santo è dedicata anche la Porta di San Giuseppe, nelle immediate vicinanze del castello, che, insieme alla porta del Malassiso (abbattuta agli inizi del Novecento e sostituita dalla Colonna di San Sebastiano), costituivano le due porte di ingresso della città.



ITINERARIO

Oltre alle testimonianze storiche, il borgo offre una tradizione enogastronomica notevole. È, infatti, una meta turistica prediletta anche per i piatti dell’antica tradizione che si possono gustare ancora oggi: ciceri e tria (pietanza a base di ceci e pasta fritta), fave bianche e cicorie, pomodori “scattarisciati” (pomodori lasciati cuocere in pentola nella quale scoppiettano e, in seguito alla rottura della buccia, rilasciano un sughetto saporito e profumato), passericchi con le cozze (tipica pasta copertinese), verdure a “pignato” cotte in contenitori di terra cotta (come paparine, zzanguni e cicore reste), orecchiette e pizzarieddhri con sugo di pomodoro fresco e ricotta forte.

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Dai vigneti che circondano il borgo si ottiene il Copertino DOC che, nelle varianti di rosso o rosé, è un vino corposo, perfetto da abbinare ai piatti tipici del territorio. I vini rossi della denominazione vengono prodotti principalmente con uve del vitigno Negroamaro, che è da tempo riconosciuto come una delle uve più adatte al territorio della penisola salentina.
Il borgo di Copertino, perciò, ha tutto ciò che serve per essere una meta ricca di storia e sapori, tutti da scoprire!

Vivi Salento
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Clarissa

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