GROTTA DELLA POESIA – PISCINA NATURALE IN SALENTO – TRA STORIA E LEGGENDA

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Tra le innumerevoli bellezze che si possono ammirare in Salento, a Roca Vecchia, marina di Melendugno, in provincia di Lecce, si trova la “Grotta della Poesia”, uno dei paesaggi più sublimi (nell’accezione Kantiana del termine), lungo la costiera adriatica, considerata una vera e propria piscina naturale.
Anche se ai più è conosciuta come “Grotta della poesia”, sarebbe più corretto parlare, al plurale, di “Grotte della poesia”: infatti, sono due le cavità che formano questo complesso carsico, formatosi negli anni grazie all’attività corrosiva che il mare esercita sulla scogliera.
La grotta più grande è collegata a quella più piccola, non visibile, alla quale si potrebbe accedere (se l’accesso non fosse vietato a causa della pericolosità della zona) solo attraverso cunicoli che si diramano dalla grotta più grande.
La Grotta della Poesia piccola è un vero e proprio museo naturale, grazie alla presenza di centinaia di incisioni di origine micenea, messapica e latine. Molti di questi petroglifi rappresentano le richieste che i Messapi rivolgevano alla divinità Thaotor Andirahas (in latino Tutor Andraios), dio degli Inferi.
Anche nella Grotta più grande (questa, per fortuna, accessibile e visitabile) si possono ammirare le incisioni a pelo d’acqua risalenti addirittura al II millennio a.C.
Quindi oltre ad essere uno dei paradisi più belli presenti in Salento, le Grotte rappresentano anche un’importante testimonianza storica, come sito archeologico.


Sull’origine del nome, ci sono controversie tra diversi gruppi di pensiero: secondo alcuni, infatti, il loro nome deriverebbe dalla forma primordiale di poesia, la lirica, termine greco che indica l’arte di comporre versi in rima, recitati con l’accompagnamento della lira.
Secondo altri, invece, il nome deriva dal termine greco-medievale “Posìa” che indica una “sorgente di acqua dolce”, che in passato sgorgava nei pressi della grotta.

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Nonostante la controversia sull’etimologia del nome, sulla grotta aleggia un’atmosfera di mistero, sostenuta da una leggenda del posto: una principessa bellissima, ammaliata dalla bellezza della grotta, era solita fare il bagno nelle sue acque. Quando la notizia si diffuse, moltissimi poeti accorsero in zona per ammirare la principessa e comporre poesie in suo onore.
Non sono noti i versi composti per questa principessa, ma sono sicuramente noti i versi scritti per le Grotte dalla giornalista e scrittrice salentina, Rina Durante all’interno de Il tempo non trascorre invano.
«Antica “Poesia”,
poesia dimenticata,
la tua voce rimane inascoltata
come la mia.
Mi calo nel tuo fondo
e canto,
tanto
non ci ascolta nessuno,
perché diciamo le stesse cose,
perché abbiamo la stessa voce
antica e triste del passato.»

Vivi Salento
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Clarissa

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